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Mercoledì, 26 Giugno 2019 14:28

CANTA, SPIRITO, CANTA, Jesmyn Ward, NNEditore

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L’anno scorso, a maggio del 2018, avevo letto il primo, secondo me imperdibile, romanzo di questa giovane autrice americana, “Salvare le ossa”, che nel 2011 aveva vinto il National Book Award. Era il primo di una trilogia dedicata a Bois Sauvage, la cittadina fittizia del Mississipi dove sono ambientati i romanzi. Con questo secondo capitolo, Jesmyn Ward vince ancora l’ambito premio, diventando così la prima donna a detenerlo, dopo autori importanti quali William Faulkner, John Cheever, Philip Roth.

Raccontano a turno la storia, in prima persona, Jojo, un ragazzino di tredici anni, il nonno Pop, la madre Leonie. Vivono insieme alla nonna Mam, ridotta in fin di vita da un cancro, e alla sorellina di Jojo, Kayla di quattro anni. Povertà, degrado e razzismo rendono molto complicata la loro vita nella povera cittadina di Bois Sauvage, flagellata dai tornadi. Dopo anni in prigione, Michael, padre di Jojo e Kayla, sta per essere scarcerato e Leonie decide di affrontare il lungo viaggio fino al penitenziario coi bambini e una amica per riportarlo a casa. Non una brillante idea: Leonie si rivela assolutamente incapace di fare ed essere una brava mamma. Tossicodipendente, irresponsabile e totalmente succube della passione per il marito, si trascina i figli e l’amica (tossica pure lei), in una trasferta che si rivelerà un incubo, dove solo Jojo sembra avere la testa sulle spalle.

Ma quello che colpisce del romanzo, al di là di ciò che avviene durante il viaggio, è il disagio di una famiglia allo sbando, dove Jojo, Pop e Mam dal suo letto di morte, fanno del loro meglio per arginare una situazione famigliare drammatica, che fa acqua da tutte le parti. La forza del romanzo è la potenza dei sentimenti descritti con grande abilità dall’autrice. C’è passione, affetto, tenerezza, rimpianto, nostalgia, paura, sconforto, emozioni che Ward descrive con grande delicatezza e che il lettore più sensibile apprezzerà fino a rimanerne veramente impressionato. Nei momenti più bui, capita che Pop, Leonie o Jojo riescano ad estraniarsi dalla realtà e a far affiorare ricordi, anzi persone care dal passato che, spiriti irrisolti, irrompono nella storia a testimoniare che non c’è una separazione netta tra il mondo reale e quello spirituale, e che gli animi sensibili sono sempre predisposti alla connessione con l’al di là, molto ben descritto come accogliente e ospitale. C’è speranza dunque, anche per le anime più tormentate e maltrattate.

Inutile dire, amici lettori, che il romanzo mi è piaciuto moltissimo, lo consiglio vivamente e che non vedo l’ora che NNEditori pubblichi il terzo capitolo della trilogia di Bois Sauvage di questa imperdibile autrice!

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Letto 1604 volte Ultima modifica il Lunedì, 21 Giugno 2021 10:16

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