Il mio voto è: 8½
Avete fatto caso che nel 2021 a vincere alcuni importanti premi internazionali sono stati autori africani? Il Nobel per la letteratura è andato a Abdulrazak Gurnah (Tanzania), il Prix Goncourt a Mohamed M. Sarr (Senegal) e il Booker Prize a Damon Galgut (Sudafrica). Incuriosita da questa che probabilmente non è una semplice coincidenza, ho deciso di leggere i loro romanzi, scegliendo per primo il libro di Galgut (La promessa appunto) incuriosita dalla trama. Penso sia necessario, per tentare di comprendere al meglio il mondo in cui viviamo, approcciarsi a stili, generi, storie diverse da quelle alle quali siamo più avvezzi, leggere libri scritti da autori che vivono in realtà e in ambiti differenti, con stili e abitudini a noi meno conosciuti. Quale migliore selezione dunque dei vincitori dei premi letterari internazionali?
Il mio voto è: 8½
Buon Anno Nuovo, amici lettori, ben ritrovati! Spero abbiate trascorso delle serene giornate, in compagnia dei vostri cari e di ottime letture! Io, durante le vacanze passate in montagna, ho letto l’ultima novella del grande autore israeliano, curiosamente ambientata in Italia e proprio nel periodo natalizio.
Il mio voto è: 7½
Il nuovo romanzo di Alessandro Piperno, a mio avviso uno dei migliori scrittori italiani, mi è piaciuto molto. Grazie allo stile impeccabile e raffinato, l’autore ben utilizza le sue doti di critico letterario e saggista per raccontare una storia che sa di autobiografia. Il risultato di cinque anni di lavoro è un bellissimo romanzo di formazione dal gusto vittoriano (tante sono le citazioni di autori ottocenteschi, da George Eliot a Dickens) adattato ai conflitti e alle problematiche del nostro tempo.
Il mio voto è: 8½
Nel suo bellissimo romanzo, Jonathan Lee ripercorre la vita di Andrew Haswell Green, un self-made man vissuto nella seconda metà del XIX secolo, definito uno dei padri della moderna New York per le opere da lui fortemente volute e realizzate in una delle città più belle del mondo.
Il mio voto è: 9
Jonathan Franzen, uno dei miei autori preferiti, (ho letto tutto di lui, sul blog trovate Purity) è tornato in libreria con un nuovissimo, attesissimo romanzo! E questa è solo il primo, avvincente capitolo di una trilogia che ci accompagnerà per cinquant’anni, dagli anni Settanta ai giorni nostri, attraverso la vita e le storie della famiglia Hildebrandt. L’opera completa si intitola “A key to all Mythologies” come il libro incompiuto di Edward Casaubon, il protagonista di George Eliot in Middelmarch: speriamo che Franzen sia invece davvero intenzionato a finirlo! Non vedo l’ora di scoprire come continua!
Il mio voto è: 9
Un argomento che mi interessa molto è la complessità dei legami famigliari, il ruolo della madre all’interno della famiglia in particolare. L’autrice norvegese, di cui avevo già letto il romanzo precedente, Eredità, e che mi era davvero piaciuto, anche in questo nuovo libro ci racconta di una famiglia, esaminando la relazione madre/figlia. Appena pubblicato, ho quindi subito voluto leggere il suo secondo romanzo tradotto in Italia, sapevo di ritrovare una voce importante e imperdibile. Peccato che di questa straordinaria autrice si parli poco e che se ne parli principalmente per cercare di stabilire se i suoi libri siano autobiografici o meno: sono intensi e profondi, di questo si dovrebbe parlare.
Spesso i miei lettori mi contattano poco prima di andare in vacanza per consigli “last minute” (è capitato che mi chiamassero quando erano già in libreria a fare il loro rifornimento per l’estate), chiedendomi al volo titoli tra i libri che mi sono piaciuti di più.
Il mio voto è: 9 ½
Amici lettori, siamo al cospetto di un capolavoro, mi sento di definirlo così. E, come sempre in questi casi, temo di non riuscire a rendere il giusto merito a questo romanzo veramente imperdibile, uno di quelli che leggo lentamente per godermi capitolo dopo capitolo per paura che finisca troppo in fretta.