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Mercoledì, 28 Settembre 2016 15:36

ECCOMI, Jonathan Safran Foer, Guanda

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Ho appena finito l’ultimo meraviglioso romanzo di Jonathan Safran Foer e ho già voglia di rileggerlo. Difficile infatti, abbandonare i personaggi creati dal giovane autore newyorchese e, dopo aver amato la famiglia Bloch e la sua storia, mi risulta davvero arduo scegliere e tuffarmi nelle pagine di un nuovo libro.

Il romanzo è la raffigurazione della crisi e delle paure, delle nevrosi, delle incomprensioni, delle gioie, dei dolori di una famiglia borghese americana di origine ebraica dei giorni nostri. Al centro della vicenda, c’è una coppia di genitori quarantenni, Jacob e Julia, professionisti, socialmente ben inseriti, rispettosi della loro religione ma poco praticanti. Hanno tre figli maschi, intelligenti, precoci; il maggiore, già in piena crisi adolescenziale, il secondo, che vive on-line un’esistenza parallela e il piccolo, che, come tutti gli ultimi nati, arranca dietro ai fratelli. Ci sono anche un padre ingombrante, un nonno, incarnazione del sentimento ebraico, un vecchio cane incontinente e due cugini in visita. La coppia crolla e il divorzio, seppur molto doloroso per tutti, sembra l’unica via possibile per ritrovare un po’ di serenità. Ma la separazione non è l’unico momento di crisi per la famiglia: Sam, il maggiore dei figli, sta per celebrare il suo Bar Mitzvah, ma non sarà un percorso facile. E a complicare ulteriormente la vita della famiglia Bloch, un terremoto in Israele provoca morte e distruzione e scatena una guerra che coinvolge tutti i Paesi del Medio Oriente. Cosa farà Jacob? Partirà con gli altri ebrei americani per difendere un Paese che non ha quasi mai visitato? Nel romanzo, non manca nulla, dunque: abbiamo amore, tradimenti, ansie, insicurezze, fede, morte, paura, coraggio, guerra, politica, religione, sesso."In questo libro volevo catturare tutti gli aspetti, racchiudere tutta la pienezza della vita dei personaggi, io volevo scrivere un libro su tutto"  ha spiegato l'autore in un'intervista.

Leggendo ECCOMI, ho sottolineato moltissime frasi, per l’acutezza, la profondità, l’arguzia, lo humour che racchiudono. La storia è costruita in modo molto originale, come già nei precedenti romanzi, con diversi salti temporali, cambi di narratore e molti flash back che aiutano a delineare i personaggi e la loro personalità.

La vera forza del romanzo sono i dialoghi, così serrati e a volte così toccanti, che il lettore rimane spiazzato ed è spesso necessaria una rilettura dello scambio di battute, dove ad ognuno capita di dire cose brillanti, intelligenti, ma anche sbagliate, scorrette, irreversibili. La tensione cresce man mano e il finale è pura commozione.

Va detto però che non piacerà a tutti: spesso il ritmo è discontinuo, molti sono i riferimenti alla tecnologia o a fatti e consuetudini prettamente americani e i frequenti rinvii alla tradizione ebraica, così come le scene di sesso, possono rendere difficoltosa la lettura e non incontrare il gusto di qualcuno. Ma in ogni lettore rimarrà comunque l’impressione, al termine delle oltre 600 pagine del libro, che Jonathan Safran Foer è un grandissimo scrittore e che ECCOMI è un libro imperdibile.

 

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Letto 1626 volte Ultima modifica il Lunedì, 21 Giugno 2021 10:33

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