Ritrovarsi ancora una volta tutte insieme, sotto lo stesso tetto, con un incarico non facile e anzi faticoso e soprattutto doloroso da portare a termine, sarà per loro una prova difficile e penosa. Sylvie manca a tutte e per le tre amiche ritrovarsi tra le sue cose, rivederla attraverso i suoi oggetti scatena in ognuna di loro ricordi e malinconia. Presto le tre donne si accorgono che la convivenza non fa più per loro. Benché molto affiatate, sono diventate, invecchiando, molto diverse, ognuna ha radicato le proprie abitudini ed è quindi difficile tollerarsi, l’insofferenza cresce, le male parole volano. Sarà un weekend lungo e complicato, momenti di irritazione lasceranno fortunatamente il posto a ricordi piacevoli e chiacchiere confidenziali, ma nervosismo e smania di andarsene si alterneranno al piacere di essere ancora una volta tutte riunite. Un piccolo rinfresco in onore di due conoscenti incontrati per caso, sarà la scintilla che farà saltare gli equilibri. E poi? Non aggiungo altro, ma spero di arrivare anch’io a settant’anni con le amiche che ho adesso, alcune, per mia fortuna, di vecchia data!
L’amicizia è un sentimento prezioso, da preservare e coltivare nutrendolo con cura giorno dopo giorno; implica dedizione, sopportazione, accettazione ma regala affetto, gioia, comprensione; spesso sì, anche dolore. Nel bel romanzo della scrittrice australiana, pluripremiata e per la prima volta tradotta in italiano (grazie @Nneditore! A quando un altro suo libro?) questo sentimento così importante per la vita di tutti è molto ben descritto e trattato con intelligenza e delicatezza.
Gli anni sono passati, le tre donne si ritrovano a fare i conti con un corpo che non è più lo stesso (soprattutto se ci si deve mettere in costume per andare in spiaggia, una delle parti migliori del libro) e anche il loro modo di pensare, di reagire, di percepire gli altri e il mondo intorno è cambiato con l’avanzare dell’età. Se ne accorgono con sgomento, lo accettano con difficoltà. Qui la Wood è impeccabile: come ha fatto l’autrice che di anni ne ha solo 55 a sapere, a immaginare come ci si sente a 70? Il tono, sempre leggero e delicato, rende la lettura piacevolissima, anche se a tratti, un po’ malinconica: anch’io non ho settant’anni, mi ci sto avvicinando però, e le prime avvisaglie di quel grande cambiamento che sarà la vecchiaia già le sento, le vedo, leggere Il weekend mi ha trasmesso, devo essere sincera, un po’ di tristezza. Ma il libro dimostra che le anziane non pensano solo a nipotini e funerali, sono e continuano ad essere innanzi tutto donne, con in più un ricco bagaglio di esperienza. Le tre amiche ci dicono che la vita va vissuta fino in fondo, difficile farlo ma se ci si adatta continua ad offrire gioia e serenità.
Un’ultima cosa: Wendy ha un cane, Finn di diciassette anni, vecchio e decrepito poverino, che condivide con la sua padrona il fardello del passare del tempo e che ci fa tanta tenerezza per la devozione e l’amore che provano l’uno per l’altra. Un’altra preziosa forma di amicizia?
Se siete donne, leggetelo; se avete amiche, regalatelo; se siete uomini… non perdete l’occasione di scoprire come sarà vostra moglie da grande!
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