Michele, 11 anni, ragazzino speciale, super dotato, scompare una sera sotto gli occhi dei genitori. Il commissario Sergio Striggio si deve occupare del difficile caso in un momento molto particolare della sua vita. Il padre Pietro, a sua volta poliziotto, è in fin di vita per un tumore inguaribile e decide di trasferirsi dal figlio cercando di appianare il rapporto conflittuale che faceva soffrire entrambi dalla morte della madre. Sergio è quindi obbligato a rivelargli un segreto che tace da troppo tempo: è gay, ed è felicemente innamorato del bel Leo, col quale vive di nascosto da tutti. Le indagini sul caso vanno di pari passo con l’evoluzione psicologica del protagonista che a poco a poco acquista consapevolezza della propria identità, sciogliendo nodi interiori che da tempo lo facevano soffrire. Intanto, le ricerche del piccolo Michele ci portano indietro nel tempo, ad abusi vecchi ma mai dimenticati, a personaggi loschi che non riescono però ad ingannare il bravo commissario. Bolzano e un gelido inverno sono sullo sfondo, sempre molto ben descritti, grazie alla penna elegante dell’autore.
Il noir di Fois mi è piaciuto più nelle parti che noir non sono. Francamente il finale torbido e complicato mi ha lasciato un po’ di delusione, mentre ho trovato molto più interessante lo sviluppo dei personaggi (Sergio, suo padre, ma anche la vice commissaria Menetti) e la relazione gay che raramente ho incontrato nelle mie letture. Fois scrive benissimo, diverse sono le frasi del libro che ho sottolineato, e molte le riflessioni che stimola. Piacerà a chi cerca, oltre ad una bella storia, uno stile impeccabile.
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