Va detto fin da subito che l’analisi dei due storici non darà purtroppo una spiegazione certa: troppi sono i dubbi riguardo alla vita personale, sentimentale di Hitler, tante le testimonianze che spesso si contraddicono tra loro e che rendono impossibile capire a fondo cosa ci fosse nella mente e nel cuore di quell’uomo. Non sono mai stati trovati documenti, lettere o fotografie dai quali si possa evincere che fosse mai stato realmente innamorato. Non avendo prove dirette, i due autori si sono basati sulle testimonianze di chi aveva conosciuto il dittatore e ne hanno potuto constatare la complessa sessualità. Il saggio è stato diviso in capitoli che già dai titoli lasciano intuire quanto difficile sia stato interpretarne la sfera privata. Ne “Il marito di tutte le donne” vengono citate le tante ma presunte relazioni con giovani e belle ragazze (alcune delle quali si suicideranno, per o contro Hitler); ne “La moglie di tutti i mariti” si descrivono i tanti, e anche qui, solo ipotizzati, rapporti omosessuali che a quanto pare Hitler non disdegnava. Ne “Il fidanzato della Germania” poi si ipotizza la sua asessualità…
Una personalità ambigua dunque, disturbata e frustrata, che lo porterà ad azioni inimmaginabili, inaudite, che abbiamo tutti il dovere, come ogni anno, oggi 27 gennaio, di ricordare e condannare con tutti i mezzi a nostra disposizione.
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